Colloquio di lavoro: domande frequenti ed esempi di risposte
Aggiornato in data 2 ottobre 2023
Congratulazioni! Il tuo curriculum ha fatto colpo sui recruiter dell'azienda per la quale vuoi lavorare. Sei stato quindi convocato per un colloquio personale.
Il colloquio di lavoro rappresenta l'ultima fase del processo di reclutamento. Se lo passerai con successo, potrai considerarti praticamente assunto, salvo in alcuni casi nei quali potresti dover partecipare a un secondo colloquio. Vediamo come affrontarlo al meglio!
Domande e risposte al colloquio di lavoro
Per prepararti ad affrontare le domande e risposte al colloquio di lavoro, è fondamentale una buona pianificazione. In questo articolo troverai elencate e spiegate tutte le principali fasi dei colloqui di lavoro, le strategie usate dai recruiter per valutarti, e le domande più comuni alle quali dovrai rispondere. Scoprirai anche alcune tecniche per rispondere a queste domande in maniera efficace, oltre ai consigli generali che ogni candidato dovrebbe tenere a mente per fare un'ottima impressione.
Leggi con attenzione quanto segue, memorizza le nozioni più importanti e allenati a metterle in pratica visualizzando mentalmente un ipotetico colloquio o chiedendo ad amici e parenti di vestire i panni del recruiter. Se lo farai, quando arriverà il momento fatidico sarai più calmo e preparato, e il tuo nuovo posto di lavoro sarà un passo più vicino. Buona lettura!
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La struttura del colloquio di lavoro
Vediamo nel dettaglio come si struttura il colloquio di lavoro.
La fase di presentazione
La prima fase di un tipico colloquio di lavoro si apre con la domanda “ci parli di lei”. Si tratta di una domanda finalizzata a rompere il ghiaccio tra il candidato e il recruiter. Nonostante parlare di sé non sia propriamente facile, se ti sarai preparato per tempo potrai sfruttare questa prima fase a tuo vantaggio. Usala per definire alcuni aspetti della tua carriera e del tuo carattere particolarmente rilevanti e pertinenti all'offerta di lavoro.
Prendi in considerazione le tue esperienze pregresse. Valuta se hai svolto in passato attività più o meno congrue alla nuova offerta. Nel nuovo posto di lavoro ti occuperai della contabilità? Fai mente locale; pensa a tutte le esperienze passate che hanno a che fare con il calcolo e i numeri. Elencale in ordine di importanza e rilevanza, ed incorporale nella tua presentazione.
Pensa anche al tuo carattere. Esistono aspetti di esso che possono in qualche modo essere appetibili all'azienda che ti sta intervistando? Riprendendo l'esempio di prima, la meticolosità potrebbe essere un aspetto molto importante del tuo carattere, soprattutto se ricoprirai un ruolo in cui avrai a che fare con numeri e calcoli.
Ci parli dei suoi pregi e difetti
Sempre nella prima fase del colloquio, il recruiter potrebbe chiederti di elencare alcuni dei tuoi pregi e dei tuoi difetti. Nessuno si aspetta informazioni sui tratti più intimi della tua persona. Si vuole piuttosto sondare la tua capacità di valorizzarti, la fiducia che riponi in te stesso, la tua capacità di trasformare i difetti in opportunità. Tre qualità appetibili per una azienda potrebbero essere la proattività, l'onestà e la resistenza allo stress.
Quando parli dei tuoi difetti, pensa a come questi potrebbero avere dei risvolti positivi per l'azienda nella quale lavorerai. Evita di dire che sei pigro e goloso. Menziona invece difetti quali la pignoleria, il perfezionismo e l'autocritica. Sono proprio questi i difetti che le aziende si aspettano dai loro dipendenti.
La fase centrale del colloquio
In questa fase del colloquio, ormai entrato nel vivo, il recruiter passerà al vaglio le tue esperienze lavorative. Questo serve per capire se e come le tue competenze saranno utili all'azienda che ti sta intervistando. Ricorda: il recruiter ha già visionato il tuo curriculum. È perciò importante che tu sia sincero, coerente e sicuro di te e delle tue esperienze.
Ci racconti le sue esperienze lavorative precedenti
Concentrati sulle esperienze lavorative più recenti e maggiormente significative della tua carriera. Se trovi attinenze con l'offerta di lavoro per la quale stai venendo intervistato, soffermati sui particolari, enfatizzandoli.
Il recruiter potrebbe chiederti quali sono stati i momenti più significativi nella tua carriera, quali quelli più difficili, e come li hai affrontati. Nella fase di preparazione al colloquio, prenditi il tempo necessario per riflettere sulle risposte da dare a queste possibili domande. Sii sempre sincero, e parla del tuo passato a testa alta. I successi sono fonte di orgoglio, mentre le difficoltà sono le uniche vere opportunità di crescita ed apprendimento.
Altra domanda tipica di questa fase potrebbe essere “perché dovremmo scegliere lei?”. Il recruiter sta verificando se la tua personalità è in linea con la filosofia e la cultura aziendale. Saprai ambientarti nel nuovo posto di lavoro? Saprai rappresentare al meglio l'azienda nella quale lavorerai? In questo caso, sarà importante menzionare i vantaggi reciproci che te e l'azienda potreste trarre da una possibile collaborazione. Dimostra interesse verso il settore nel quale l'azienda opera, e non dimenticare di menzionare la tua capacità di risolvere problemi presenti o futuri.
Le qualità del candidato ideale
Quali sono le caratteristiche principali che fanno di te un candidato ideale per l'azienda che ti sta intervistando? Ne esistono molte, ma le quattro che leggerai di seguito sono sicuramente tra le più importanti.
La dedizione al lavoro
Non esiste un'azienda al mondo che non apprezzi un candidato serio e dedito al lavoro. Tutti abbiamo delle priorità nella vita, ad esempio la famiglia, lo svago, la felicità. Le aziende però vogliono sapere se il lavoro occupa un ruolo centrale per te. Il recruiter potrebbe chiederti se ami lavorare, o quali sono gli aspetti più importanti della tua vita lavorativa.
La motivazione
Anche se il denaro potrebbe essere una motivazione sufficiente per spingerti a cambiare lavoro, non è questo lo spirito giusto con il quale affrontare un colloquio. Le aziende cercano candidati che siano motivati da ragioni più nobili del denaro, quali la crescita personale, la volontà di lavorare in un determinato settore, la passione verso il proprio lavoro. Per sondare la tua motivazione, il recruiter potrebbe chiederti quali sono le ragioni che ti spingono a cambiare lavoro o a voler lavorare nell'azienda in questione.
La capacità di integrazione
Quasi tutte le aziende desiderano che i loro lavoratori, specie quelli più preziosi, si integrino con successo nel tessuto sociale dell'azienda stessa. È importante dimostrare la propria capacità di lavorare in team e di intrattenere buoni rapporti con colleghi e superiori.
La capacità di ottenere risultati
Le qualità di un lavoratore si misurano, da un punto di vista pratico, con i risultati. Aspettati quindi domande sui tuoi successi lavorativi più significativi, sugli ostacoli più grandi che hai superato, e sui risultati che speri di raggiungere nell'azienda per la quale vorresti lavorare.
Leggi anche: Come inserire i traguardi professionali e accademici nel Curriculum Vitae
Esempi di domande tipiche nei colloqui e risposte ideali
Vediamo ora alcuni esempi pratici di domande poste ai candidati durante i colloqui, e come formulare le risposte migliori.
Domanda 1
Qual è l'esperienza lavorativa più significativa per lei?
Come rispondere
Pensa a quale potrebbe essere stata una esperienza lavorativa o di vita particolarmente significativa e che sia anche inerente al ruolo che occuperai nel tuo futuro lavoro.
Domanda 2
Quali tra le sue esperienze lavorative sono più inerenti al lavoro che svolgerà in questa azienda?
Come rispondere
Nei giorni precedenti al colloquio, studia bene le caratteristiche dell'azienda che ti intervisterà. Individua quali esperienze nella tua vita lavorativa ed accademica sono più rilevanti per quest'offerta di lavoro.
Domanda 3
Se dovesse essere lei il recruiter, con che criteri sceglierebbe il candidato ideale?
Come rispondere
I recruiter valutano positivamente le esperienze pregresse in un posto di lavoro simile a quello offerto, ma anche i tratti caratteriali quali attitudine, dedizione al lavoro, capacità sociali e soft skills, l'ambizione e l'orientamento ai risultati. Tieni in considerazione questi fattori quando rispondi.
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Consigli generali
Per concludere, vediamo insieme qualche raccomandazione valida per ogni tipo di colloquio di lavoro.
Leggi anche: Come fare buona impressione ad un colloquio di lavoro?
Metti in mostra il tuo lato migliore
Cerca di non farti prendere dall'ansia. Se ti prepari per tempo al colloquio, seguendo i consigli riportati in questo articolo, sarà più facile rimanere calmo e padrone di te stesso. Tieni a mente che questo è il lavoro che desideri, e che ottenerlo potrebbe significare una svolta professionale notevole.
Dimostra al tuo interlocutore che questo è il lavoro che vuoi. Cerca di sorridere e di essere spigliato, ma senza esagerare. Una buona dose di educazione e di simpatia ti aiuteranno a fare un'ottima impressione.
Tieni a mente la durata del colloquio
I colloqui durano in genere dai 30 ai 45 minuti. È importante mantenere alto il livello di attenzione durante tutto il colloquio. Se ti prepari bene seguendo i consigli riportati in questo articolo, il tempo passerà in fretta. Sarà comunque sufficiente per menzionare tutti gli aspetti importanti e fare colpo sul recruiter.
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Dai la giusta importanza ai dettagli
Ascolta con attenzione le domande del recruiter per evitare di andare fuori tema. Sii puntuale; vestiti con buon gusto ma senza ostentare. Sii onesto e coerente. Ricordati anche che una stretta di mano può essere molto eloquente.
Bene, a questo punto hai tutto ciò che ti serve. Non ci resta che farti i nostri migliori auguri per i tuoi prossimi colloqui. Leggi la nostra breve guida quante volte desideri, andrai alla grande.
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