Quanto guadagna un commercialista in Italia?
Aggiornato in data 22 agosto 2023
Il commercialista, con le armi della competenza e dell'aggiornamento continuo, assiste privati e aziende in merito a questioni tributarie, societarie, fiscali e contabili, risparmiandoci così problematiche ed errori che potremmo pagare a caro prezzo.
Quanto guadagna un commercialista
Non è semplice calcolare il reddito medio dei commercialisti, in quanto dipende da diversi fattori, tra cui:
esperienza e specializzazione;
zona geografica di esercizio della professione;
genere ed età.
Esperienza
Cominciamo intanto con il dire che, così come per gli avvocati, anche per i commercialisti la concorrenza è un fattore che ha determinato il calo del reddito medio per la categoria. Secondo quanto riferito dall'ultimo report della Fondazione dei Dottori Commercialisti, gli iscritti sono poco meno di 120.000, suddivisi fra ben 131 ordini territoriali: se consideriamo anche i minori e i pensionati, c'è un commercialista ogni 510 abitanti.
Con numeri così competitivi, lo stipendio medio dei commercialisti ha subito una flessione notevole negli ultimi 10 anni: la retribuzione reale è diminuita di circa il 12%. Ad oggi, la retribuzione media, cioè a metà strada tra i guadagni stellari dei più esperti e i primi stipendi dei neolaureati, si aggira sui 33.000 euro all'anno.
Zona geografica
Lavorare al Nord o al Sud Italia incide notevolmente sullo stipendio medio di un commercialista. Alcune indagini di settore hanno messo in evidenza sostanziali differenze tra la retribuzione di un commercialista che esercita ad esempio in Trentino-Alto Adige (stipendio medio di 105.000 euro annui) o in Lombardia (stipendio medio di 95.000 euro annui) rispetto a un collega che lavora in Campania (stipendio medio di 30.000 euro annui) o in Calabria (stipendio medio di 24.000 euro annui).
Certo, stiamo parlando di stipendi medi, ma è evidente che al Nord le prospettive di guadagno e di crescita economica sono maggiori per chi vuole intraprendere la professione di commercialista.
Genere ed età
Quello dei commercialisti è un vero e proprio esercito di circa 120.000 professionisti. Purtroppo, due categorie sono sottorappresentate: donne e giovani.
Donne
Le dottoresse commercialiste sono meno di un terzo degli iscritti all'Albo, una differenza significativa rispetto, per esempio, agli avvocati, dove le donne togate sono quasi la metà (47,2%): fra i commercialisti, la percentuale scende al 31,6%, rendendo la differenza di genere decisamente più marcata.
Giovani
Per quanto riguarda i giovani non va affatto meglio. Anzi, i commercialisti con meno di 40 anni iscritti all'Albo rappresentano solo il 18,4%, con un calo dell'11,5% in 10 anni, mentre la fascia più numerosa (64,7%) è quella compresa fra i 40 e i 60 anni di età. Questo dato si spiega sia con l'aumento della competizione sia con l'aumento del livello di professionalità richiesto: mantenere il passo con i continui aggiornamenti legislativi in ambito finanziario e fiscale, che introducono frequenti variazioni normative per i contribuenti, richiede anni di studi e quindi può ritardare l'accesso alla professione.
Quanto guadagna un commercialista libero professionista
Solitamente, il commercialista lavora in uno studio associato oppure come libero professionista in uno studio privato.
Non è di certo facile effettuare una stima esatta di quanto guadagna un commercialista autonomo con Partita IVA: abbiamo visto che età, sesso e zona geografica incidono sul reddito annuale dei commercialisti, così come specializzazione, numero di clienti e importanza dello studio.
Si calcola che un commercialista che lavora in uno studio con Partita IVA, con un'esperienza sul campo di 5 anni, possa guadagnare circa 1.500 euro netti al mese. Tale cifra è destinata ad aumentare progressivamente con gli anni di pratica, durante i quali si presume che il professionista allarghi la sua base clienti: un commercialista affermato può aumentare di 3 o 4 volte lo stipendio nell'arco del successivo quinquennio, arrivando a guadagnare fino a 6.000 euro mensili netti.
Articolo correlato: Come trovare clienti da commercialista: 5 consigli pratici per distinguerti dalla concorrenza
Quanto guadagna un commercialista dipendente
Per i commercialisti impiegati presso studi associati, faremo riferimento ai contratti nazionali: la retribuzione iniziale è di circa 1.200 euro netti al mese per i profili junior fino ad un massimo di circa 2.200 euro netti al mese per i profili con più esperienza.
Il commercialista può lavorare come dipendente anche in grosse aziende e nelle multinazionali, che hanno solitamente un ufficio finanziario e tributario interno. Qui, gli stipendi degli specialisti di fiscalità aziendale si aggirano mediamente intorno ai 2.500 euro netti al mese, per arrivare fino a oltre 5.000 euro netti.
Servizi offerti da un commercialista
Tasse, fiscalità, normative tributarie sono argomenti sempre "caldi": aziende e privati hanno continuamente bisogno di rivolgersi a specialisti in materia, quindi la professione del commercialista non passa mai di moda.
Il commercialista è indispensabile sia per chi deve gestire una contabilità complessa (lavoratori a Partita IVA e imprenditori), sia per tutti coloro che annualmente compilano la dichiarazione dei redditi.
Gran parte delle persone si rivolge al commercialista per ridurre l'impatto dell'aggravio fiscale: il professionista utilizza tutti gli strumenti in suo possesso, operando sempre entro i termini previsti dalla Legge, per permettere al cliente di pagare il dovuto e nulla di più.
Oltre alle attività di routine, il commercialista offre anche servizi specialistici, ad esempio consulenze alle grandi imprese per operazioni finanziarie importanti, come acquisizioni o cessioni di rami d'azienda. Di conseguenza, il guadagno di un commercialista dipende, in primo luogo, dai servizi offerti e dalla clientela di riferimento:
Servizi ai privati: compilazione della dichiarazione dei redditi e trasmissione all'Agenzia delle Entrate, consulenze in merito a redditi da immobili e assistenza ai lavoratori che intendono aprire Partita IVA.
Servizi alle aziende: redazione dello statuto societario in caso di nuova attività commerciale, tenuta della contabilità, redazione del bilancio di esercizio.
Leggi anche: Cosa fa il commercialista: mansioni, competenze, carriera
Come si diventa commercialista
Per diventare commercialista occorre conseguire la Laurea in Economia e commercio, anche triennale, oppure frequentare uno dei corsi equipollenti (secondo il TAR, tutti i corsi appartenenti alle classi didattiche L33, L18, 17 e 28). Con il titolo di studio in tasca, l'aspirante commercialista inizia il suo percorso sul campo, che prevede un tirocinio di 3 anni (o almeno 1.000 ore) presso lo studio di un commercialista iscritto all'Albo dei Dottori Commercialisti da almeno 5 anni.
Durante il periodo di praticantato, il tirocinante riceve un libretto sul quale, indicativamente a cadenza semestrale, saranno annotate tutte le attività portate a termine. Tale documentazione è necessaria per accedere all'esame di Stato, che si svolge due volte l'anno. Infine, una volta superato l'esame, si ottiene il titolo di Dottore Commercialista e la conseguente iscrizione all'Albo.
Potresti chiederti: conviene diventare commercialista? Di certo, si tratta di un percorso impegnativo, che richiede abnegazione e costanza, oltre alla conoscenza tecnica e accademica degli argomenti, ma può regalare poi enormi soddisfazioni, soprattutto a livello economico.
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