Assenteismo sul lavoro: la definizione
Che i dipendenti si assentino non è cosa rara né è scorretta. Possono farlo (ed è loro diritto) per malattia, infortunio, permessi e ferie. Talvolta l’assenza può essere anche prolungata se i motivi sono gravi, come il sopraggiungere di una malattia debilitante, o importanti, come la nascita di un figlio. Quando però le assenze cominciano ad assumere una certa regolarità e a non avere un motivo giustificato, ecco che si configura l’assenteismo. In questo caso è necessario prestare la giusta attenzione e attuare tutti i provvedimenti per fare in modo che il comportamento venga immediatamente arginato.
Le cause dell’assenteismo possono essere diverse. In alcuni casi sono imputabili al singolo dipendente:
- scarsa professionalità
- assenza del senso di dovere
- mancanza di motivazione al lavoro
- secondo lavoro che toglie tempo e risorse al luogo di lavoro da cui ci si assenta
Esistono però altri casi in cui l’assenteismo è una conseguenza di un ambiente di lavoro ostile, e non il frutto di una scarsa professionalità, per esempio:
- contrasti sul luogo di lavoro
- scarsa comunicazione con colleghi e figure responsabili
- carichi di lavoro irragionevoli
- assenza di apprezzamento, materiale o meno, per il lavoro svolto
Fra gli indici più utilizzati per rilevare l’assenteismo sul luogo di lavoro vi è l’utilizzo eccessivo del congedo per malattia. Un altro è l’uso improprio dei permessi ottenuti grazie alla legge 104 per l’assistenza di familiari con disabilità. Per capire se c’è rischio di assenteismo tra i dipendenti è sufficiente monitorare le loro assenze tramite il foglio presenze, i cartellini o i badge, magari aiutandosi con un software apposito, e valutare la percentuale di ore o di giorni di assenza. Tale calcolo varia in base alle esigenze aziendali e può essere fatto con cadenza mensile o annuale. Laddove si riscontrino casi di assenteismo in azienda, è importante indagarne le cause e raccogliere le prove tramite un’indagine interna, in modo da poter prendere i giusti provvedimenti che riducano al massimo i danni inevitabilmente subiti da una condotta irresponsabile.
Le conseguenze dell’assenteismo sul lavoro
Tra le conseguenze principali dell’assenteismo sul luogo di lavoro per l’azienda troviamo:
- calo della produttività
- disorganizzazione
- riduzione dell’efficienza aziendale con conseguente ritardo delle consegne
- aumento del carico di lavoro per i dipendenti presenti
- malcontento generale
- annullamento del vincolo di fiducia tra dipendenti e azienda
- diminuzione dei guadagni
Si evince quindi che si tratta di un problema da non sottovalutare, perché i danni all’azienda possono essere davvero ingenti, soprattutto se sono più dipendenti a perpetuare tale comportamento. In particolare, esistono alcuni lavoratori che diventano assenteisti per svolgere un secondo lavoro, che potrebbe addirittura andare in concorrenza con l’azienda da cui si assentano. In quel caso il danno diventa più grande, ed è importante intervenire con sanzioni severe, dal momento che l’articolo 2105 del Codice Civile proibisce espressamente di effettuare due lavori in contemporanea con lo stesso CCNL.
L’assenteismo è reato?
No, l’assenteismo dal luogo di lavoro non è considerato reato dalla legge, neanche quando si è dimostrato che le assenze sono state ingiustificate. Anche se l’azienda non può rivalersi su dipendenti assenteisti con cause legali, se viene appurato l’assenteismo volontario, può procedere al licenziamento per giusta causa secondo l’art 2110 del Codice Civile. Per questo sarà fondamentale considerare il periodo di comporto, vale a dire il limite oltre il quale le assenze non sono più ammissibili. Il calcolo dell’assenteismo sul lavoro si fa conteggiando il comporto “per sommatoria” (per assenze discontinue) o “a secco” (per assenze continuative) durante l’anno, e il calcolo cambia a seconda dei contratti collettivi.
Come gestire i dipendenti assenteisti
Non è sempre semplice applicare sanzioni per l’assenteismo dei dipendenti. I provvedimenti per i sospetti assenteisti vanno quindi gestiti con molta cautela e stando attenti a non infrangere nessuno dei diritti basilari dei lavoratori, onde evitare conseguenze legali spiacevoli e un enorme dispendio di denaro dell’azienda.
- Verificare le assenze: per prima cosa andranno controllate le assenze dei dipendenti. In caso di motivi gravi e comprovati vengono presentate tutte le documentazioni opportune, ma a volte può succedere che questi documenti vengano usati in modo fraudolento. Per esempio, se l’azienda nota che i dipendenti rimangono a casa sempre nei momenti in cui aumenta il carico di lavoro, oppure prendono una settimana di malattia per influenza tutti i mesi, anche quelli in cui notoriamente non circola l’influenza, non è da escludere che l’assenza sia non giustificata.
- Indagare i motivi: una volta verificate le assenze, è nel diritto dell’azienda indagarne i motivi. Per le assenze per malattia e infortuni, i datori di lavoro possono richiedere all’INPS per via telematica il servizio di controllo dello stato di salute dei propri dipendenti tramite visite domiciliari. In altri casi ci si può rivolgere a un’agenzia investigativa specializzata che, con le dovute modalità, può portare le prove dell’assenteismo.
- Prendere i dovuti provvedimenti: se ci sono prove che indicano un uso fraudolento dei giorni di comporto o dei permessi per l’assistenza dei familiari, si può procedere con il licenziamento per giusta causa. In questo caso è necessario che l’impresa segua le procedure a norma di legge. Per esempio, non è possibile licenziare i dipendenti durante il periodo di malattia.
Questa lista di punti descrive il comportamento di base da tenere nel caso in cui si sospetti che i lavoratori siano assenteisti senza una ragione valida o abbiano addirittura l’intento di danneggiare l’azienda.
Se l’assenteismo è causato dall’ambiente lavorativo
Come abbiamo accennato, non è da escludere che i dipendenti diventino assenteisti a causa di un alto livello di stress dovuto proprio all’ambiente di lavoro. In questo caso l’azienda potrebbe procedere comunque con il licenziamento per giusta causa, qualora lo ritenesse opportuno. Tuttavia sarebbe più utile individuare la dinamica interna al luogo di lavoro che ha portato a questa conseguenza e porvi rimedio, qualora sia possibile.
Per esempio, i dipendenti potrebbero essere diventati assenteisti a causa di un problema di mobbing subito durante le ore di lavoro. Il benessere psicologico e l’armonia tra i dipendenti non sono fattori da sottovalutare all’interno di un’azienda, tanto che sono citati anche nei documenti di valutazione dei rischi aziendali. Un forte stress contribuisce a diminuire la qualità della vita, sia lavorativa che privata. Considerare il disagio dei lavoratori, magari fornendo loro un supporto psicologico per superarlo, è un modo che potrebbe evitare il licenziamento e ripristinare la fiducia all’interno dell’impresa.
Prevenire l’assenteismo
Un ambiente di lavoro in armonia può contribuire a ridurre l’assenteismo riducendone di netto le motivazioni. Esistono diversi provvedimenti che si possono attuare in favore di un’azienda più coesa e con lavoratori responsabili e motivati:
- postazioni di lavoro in sicurezza
- pagamento puntuale dello stipendio e di eventuali benefit e straordinari
- iniziative per rendere il lavoro più stimolante o riconoscere un lavoro ben svolto
- flessibilità oraria, laddove possibile
- applicazione di sanzioni in caso di scorrettezze, come le lettere di richiamo
- chiarezza di intenti, sia da parte dell’azienda, sia da parte dei lavoratori
Includendo questi punti nella propria strategia aziendale, il rischio di assenteismo fra i dipendenti sarà notevolmente ridotto e si potrà quindi portare avanti la propria mission e ottenere risultati migliori grazie a un team molto più compatto e motivato.
È opportuno ricordare che il licenziamento per giusta causa è una soluzione davvero estrema, anche se a volte può essere l’unica applicabile. Finché possibile, quindi, è meglio prevenire più possibile l’assenteismo, perché un licenziamento effettuato per questa ragione potrebbe portare a un danno economico e d’immagine per l’azienda, mostrandola inaffidabile sia agli occhi dei propri dipendenti che dei propri clienti.
In sintesi, anche se l’assenteismo sul luogo di lavoro non è un reato penale, è certamente un problema che può avere molte cause e sfaccettature, e che si ripercuote negativamente sull’azienda. Nonostante la sua complessità, un’impresa efficiente riesce a gestirlo al meglio valutando attentamente l’atteggiamento e le motivazioni dei dipendenti che si assentano più del consueto. In caso di scorrettezza da parte dei lavoratori, l’unica soluzione applicabile è il licenziamento con giusta causa effettuato a norma di legge. Ma in altri casi, indagare e valutare insieme ai dipendenti una soluzione che sia ottimale per entrambe le parti è un modo sicuro per avere un’azienda solida e attenta alle esigenze dei lavoratori.