Competenze trasversali: cosa sono e perché sono importanti
Le competenze trasversali sono abilità e caratteristiche individuali che fanno parte della personalità di ciascuno e riguardano in particolare le relazioni interpersonali e l’attitudine nell’affrontare le diverse situazioni. A differenza delle competenze tecniche, o hard skills, non hanno a che fare con l’istruzione, la formazione e l’esperienza lavorativa, ma sono piuttosto caratteristiche innate di una persona, o che comunque vengono sviluppate con le esperienze personali.
Quando si assume personale per la propria azienda è importante tenere conto anche di queste competenze, oltre ai requisiti tecnici relativi alla mansione. Individuare le risorse con le soft skills più adatte per i diversi ruoli può portare a miglioramenti considerevoli nelle prestazioni di un intero team di lavoro.
Quali sono le principali soft skills e come individuarle nei candidati
Le competenze trasversali più importanti per ciascun profilo dipendono molto dal ruolo che dovrà ricoprire. Tuttavia, alcune competenze possono tornare utili in diverse posizioni e indipendentemente dal lavoro svolto. Individuare in fase di selezione le risorse che hanno queste competenze può essere complesso, ma ci sono alcuni fattori a cui prestare attenzione per facilitare la scelta. Vediamo ora quali sono le soft skills più richieste e come individuarle già durante il colloquio o nella fase di selezione.
Capacità comunicative
La comunicazione è fondamentale per gestire qualsiasi tipo di relazione lavorativa. A volte basta un’incomprensione, nata da un’errata comunicazione, a portare un danno all’azienda: un cliente scontento che lascia una cattiva recensione, rapporti difficili tra colleghi che creano un ambiente di lavoro teso e poco produttivo, o un’e-mail poco chiara che complica lo svolgimento dell’attività.
Perché la comunicazione sia efficace deve essere chiara, evitare ambiguità e tenere conto dell’interlocutore e del mezzo utilizzato. Per riconoscere se una risorsa ha queste capacità, ci sono diversi aspetti da osservare nel processo di selezione.
- Comunicazione verbale: dall’invio della candidatura, alla risposta all’e-mail o alla telefonata di convocazione, fino al colloquio vero e proprio, è possibile osservare il modo in cui la persona si esprime. La scelta delle parole, il tono di voce, l’organizzazione con cui vengono presentati i contenuti: tutti questi sono indicatori delle capacità di comunicazione verbale del candidato o della candidata.
- Comunicazione non verbale: durante il colloquio è importante prestare attenzione non solo alle parole, ma anche ai messaggi non verbali che la persona invia. La postura, i gesti, lo sguardo, i movimenti, sono tutti indicatori della consapevolezza della propria comunicazione non verbale, essenziale per instaurare un dialogo efficace.
- Ascolto: un altro aspetto a cui prestare attenzione durante il colloquio è la capacità di ascolto del candidato o della candidata. Ascoltare e comprendere l’interlocutore è fondamentale perché la comunicazione sia efficace e funzionale. Se in fase di colloquio la risorsa attende la fine di una domanda prima di rispondere, risponde in modo puntuale e fa domande se qualche punto non è chiaro, può essere un’indicazione della sua capacità di ascoltare.
Questi aspetti sono importanti per qualsiasi tipo di comunicazione. Se la figura da inserire dovrà ricoprire un ruolo in cui è necessario utilizzare la comunicazione in modo più specifico, per esempio per la negoziazione, si possono prevedere domande specifiche al colloquio per mettere in luce questa competenza. Per esempio, si può sottoporre al candidato una situazione ipotetica in cui è necessario negoziare e osservare le sue reazioni.
Risoluzione dei problemi
Un’altra competenza trasversale che fa la differenza in tutti i lavori è la propensione alla risoluzione dei problemi, o problem solving. Più il ruolo è alto più questa capacità è necessaria, ma anche chi ricopre ruoli con basso potere decisionale può gestire il lavoro in modo più efficace se ha una mentalità indirizzata a risolvere i problemi.
Per capire se un profilo ha queste doti si può chiedere, in fase di colloquio, di portare qualche esempio di situazioni in cui ha dovuto risolvere un problema in autonomia. Un altro metodo consiste nel proporre al candidato un problema, inventato o ispirato a una situazione reale, e osservare come ragiona, quanto tempo impiega a trovare una soluzione e che tipo di soluzione propone.
La cosa più importante a cui prestare attenzione in questo caso è la capacità di ragionamento. Magari la soluzione trovata non è la migliore, o il tempo impiegato è più alto del previsto, ma bisogna considerare il fattore di stress generato dal colloquio. Se la risorsa dimostra una propensione a ragionare verso la soluzione di un problema, può senz’altro essere un punto a favore.
Lavoro di squadra
La collaborazione con i colleghi e la capacità di lavorare in team sono essenziali in qualsiasi ruolo e aumentano le probabilità di successo di un progetto, tanto che molte aziende prevedono attività di team building volte proprio a migliorare questo aspetto. Per capire se il profilo selezionato è adatto a lavorare in team è utile verificare alcune caratteristiche, come:
- la capacità di comunicare e di ascoltare, di cui abbiamo già parlato;
- la capacità di mantenere un atteggiamento propositivo;
- la capacità di accettare critiche e di ascoltare suggerimenti;
- la fiducia negli altri componenti del team.
Verificare queste caratteristiche in fase di selezione non è facile, sono aspetti che si vedono in genere dopo un periodo di lavoro all’interno della squadra. Tuttavia, le esperienze precedenti, lavorative o formative, del candidato possono dare indizi importanti sulla sua capacità di lavorare con altre persone.
Capacità organizzative
Assumere personale che sappia gestire e organizzare autonomamente il proprio lavoro aiuta a ottimizzare l’attività e a raggiungere gli obiettivi aziendali. Gli aspetti principali per organizzare il lavoro in modo efficace sono la gestione del tempo, il rispetto delle scadenze e l’ordine nello svolgimento di un’attività. Per capire se la risorsa individuata ha queste caratteristiche, è utile prestare attenzione ad alcuni dettagli in fase di selezione:
- rispetto delle procedure previste per l’invio della candidatura;
- attenzione e cura dei dettagli nel curriculum e nella lettera di presentazione;
- puntualità il giorno del colloquio.
Inoltre, le esperienze precedenti possono aiutare a capire se questa attitudine è presente, per esempio chiedendo alla risorsa, in fase di colloquio, di fare qualche esempio di come ha gestito il lavoro in un particolare ruolo o durante un percorso di studio.
Empatia
L’empatia è importante in tanti aspetti della vita lavorativa e in tutti i ruoli. Essere empatici significa riuscire a mettersi nei panni degli altri, comprendere punti di vista diversi dal proprio e tenerne conto nelle relazioni interpersonali. L’empatia può aiutare a migliorare diversi aspetti del lavoro, come vediamo di seguito.
- Comunicazione: comprendere altri punti di vista e mettersi nei panni dell’altro permette di comunicare nel modo migliore e più efficace, sia all’interno dell’azienda che con i clienti o con i fornitori, evitando scontri e ottenendo i risultati migliori.
- Marketing: l’empatia è un aspetto fondamentale per fare marketing in modo efficace. Mettersi nei panni del potenziale cliente e capirne i problemi permette di fornire la soluzione migliore e di comunicarla in modo ottimale, aumentando le possibilità di successo.
- Rapporti interpersonali: un atteggiamento empatico permette di migliorare i rapporti tra colleghi e tra datore di lavoro e dipendenti, il che porta a un clima migliore e a una maggiore produttività. Inoltre, aiuta anche a gestire al meglio i rapporti con i clienti, per esempio in caso di reclami, aumentando la soddisfazione della clientela.
Quindi, assumere persone empatiche nel proprio staff può portare diversi vantaggi all’azienda e al personale. Osservare l’atteggiamento e il modo di porsi di un candidato o di una candidata durante il colloquio può essere un indizio valido per capire se si ha a che fare con una persona empatica o meno.
Le competenze trasversali che abbiamo visto in questo articolo non si apprendono con una formazione specifica, ma possono comunque essere sviluppate e migliorate. Può quindi essere utile prevedere dei percorsi per i propri dipendenti finalizzati allo sviluppo di una o più soft skills, per esempio con seminari, workshop o attività di team building.
Individuare e assumere dipendenti che affianchino alle competenze professionali le soft skills più richieste è diventato sempre più importante nel processo di selezione, perché i risultati di questa politica di assunzione sono decisamente positivi.