Cos’è il contratto di apprendistato
Il contratto di apprendistato rappresenta un accordo di impiego dipendente a tempo indeterminato. Ha l’obiettivo di combinare l’attività lavorativa con la formazione professionale del giovane lavoratore o lavoratrice. Il presente contratto è regolato dal Decreto Legislativo n. 81 del 2015 e prevede un percorso formativo mirato all’acquisizione di competenze specifiche e qualifiche professionali.
Dunque, le principali finalità del contratto di apprendistato sono due:
- Formazione. Offre ai giovani la possibilità di acquisire competenze pratiche e teoriche necessarie per entrare nel mondo del lavoro.
- Occupazione. Permette alle aziende di formare il proprio personale in linea con le esigenze specifiche del settore in cui operano.
Questo accordo contrattuale si rivela vantaggioso per entrambe le parti coinvolte, poiché non solo promuove lo sviluppo professionale dell’apprendista, ma offre anche benefici fiscali rilevanti per il datore di lavoro. Grazie a questa sinergia, entrambe le parti possono godere di vantaggi tangibili e favorire una collaborazione proficua e duratura.
Tipologie e struttura del contratto di apprendistato
Il contratto di apprendistato si suddivide in tre tipologie principali, ciascuna con obiettivi e destinatari specifici. Ecco le tipologie del contratto di apprendistato:
- Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Questo è rivolto ai giovani dai 15 ai 25 anni e ha lo scopo di ottenere una qualifica professionale.
- Apprendistato professionalizzante o di mestiere. Questa tipologia è destinata a persone tra i 18 e i 29 anni, mira a far acquisire competenze pratiche specifiche di un mestiere.
- Apprendistato di alta formazione e ricerca. Questo contratto di apprendistato si rivolge a giovani tra i 18 e i 29 anni per il conseguimento di titoli di studio universitari e di alta formazione.
Ogni contratto di apprendistato deve includere elementi essenziali come la durata del contratto, che varia a seconda della tipologia, ma non può essere inferiore a sei mesi. Inoltre, è obbligatorio il Piano Formativo Individuale (PFI), un documento che dettaglia gli obiettivi formativi, le attività lavorative e le modalità di valutazione delle competenze acquisite. Questo piano deve essere concordato tra il datore di lavoro e l’istituzione formativa e può prevedere sia formazione interna all’azienda che esterna.
Requisiti e modalità di assunzione
Per avviare un contratto di apprendistato, il datore di lavoro deve soddisfare diversi requisiti. Innanzitutto, deve redigere il già citato PFI che definisca gli obiettivi formativi e le modalità di attuazione della formazione, in conformità con le normative vigenti e il contratto collettivo applicabile. Inoltre, l’azienda deve garantire la presenza di un tutor o di un referente aziendale che segua l’apprendista nel suo percorso di formazione.
L’apprendista deve avere un’età compresa tra i 15 e i 29 anni, anche se in alcuni casi specifici il limite può essere esteso. Infatti, dal 1° gennaio 2022, ai fini della qualificazione o riqualificazione professionale, è possibile assumere in apprendistato professionalizzante, senza limiti di età, anche i lavoratori e lavoratrici beneficiari del trattamento straordinario di integrazione salariale, oltre ai quelli beneficiari di indennità di mobilità o di un trattamento di disoccupazione
La persona assunta con un contratto di apprendistato deve essere in possesso di un titolo di studio adeguato alla posizione e non deve avere precedentemente lavorato nel medesimo ruolo per cui si richiede l’apprendistato.
Documentazione necessaria
Per avviare un contratto di apprendistato, come per ogni altro contratto di lavoro, il datore di lavoro deve preparare e presentare una serie di documenti essenziali. Il primo passo è la redazione del contratto in forma scritta, e nel caso dell’apprendistato deve comprendere il Piano Formativo Individuale. Questo documento descrive il percorso formativo dell’apprendista, gli obiettivi di apprendimento e le modalità di erogazione della formazione.
Inoltre, il datore di lavoro deve comunicare l’assunzione dell’apprendista al Centro per l’Impiego competente almeno 24 ore prima della data di inizio del contratto. Questa comunicazione può essere effettuata anche online attraverso i portali regionali dedicati.
Durata del contratto di apprendistato
Il contratto di apprendistato deve avere una durata minima di 6 mesi, con l’eccezione delle attività stagionali. La durata massima varia a seconda della tipologia di apprendistato.
Per l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, la durata è legata al conseguimento della qualifica o del diploma e non può superare i 3 anni, estendibili a 4 per diplomi quadriennali regionali. L’apprendistato di alta formazione e ricerca ha una durata che va da 6 mesi a 2 anni, mentre l’apprendistato professionalizzante può durare da 3 a 5 anni, a seconda del settore e della qualifica.
Per tutte queste tipologie di contratto, è prevista espressamente la possibilità di recedere dal contratto con preavviso decorrente dal termine del periodo di formazione. Se questa interruzione non viene richiesta né dal datore di lavoro, né dal lavoratore o lavoratrice, il contratto di apprendistato si converte automaticamente in un contratto a tempo indeterminato.
Stipendio e retribuzione
Il calcolo dello stipendio degli apprendisti varia in base al livello di inquadramento e alla tipologia di apprendistato. In generale, lo stipendio iniziale di un apprendista è inferiore rispetto a quello di un lavoratore qualificato, ma cresce progressivamente con l’esperienza e la formazione. Ad esempio, per un apprendistato professionalizzante, il primo anno l’apprendista può percepire circa il 60% dello stipendio previsto per il livello di destinazione, con incrementi annuali che possono arrivare fino al 100% alla fine del periodo di apprendistato.
Per di più, lo stipendio di un apprendista può variare notevolmente a seconda del settore di appartenenza e del livello di apprendistato. Ad esempio, nel settore metalmeccanico, un apprendista può iniziare percependo il 45% dello stipendio lordo del livello D2, mentre nel settore del commercio, l’apprendista può ricevere il 70% del salario di un lavoratore qualificato nel primo anno, aumentando in modo progressivo negli anni successivi.
Perciò il contratto collettivo nazionale (CCNL) specifico per ogni settore determina le percentuali di retribuzione per gli apprendisti, assicurando una crescita graduale del salario in linea con l’esperienza e la formazione acquisita durante il periodo di apprendistato.
Formazione e supervisione
Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire all’apprendista una formazione adeguata e continuativa durante tutto il periodo di apprendistato. Questa formazione deve essere erogata in conformità con il Piano Formativo Individuale, che dettaglia gli obiettivi di apprendimento e le modalità di svolgimento. Inoltre, è necessaria la presenza di un tutor o referente aziendale qualificato che segua l’apprendista, monitorando e supportando il suo percorso formativo. Questo tutor deve possedere i requisiti previsti dalla contrattazione collettiva.
Benefici per i datori di lavoro
I datori di lavoro che assumono apprendisti possono beneficiare di ingenti agevolazioni fiscali e contributive. Per tutto il periodo del contratto di apprendistato, l’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro è ridotta dal 23,81% all’11,31%. Inoltre, in caso di trasformazione del contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, le agevolazioni contributive possono essere estese per altri 12 mesi.
Oltre agli sgravi fiscali immediati, l’apprendistato offre vantaggi a lungo termine per le aziende. Investire nella formazione degli apprendisti permette, infatti, alle imprese di plasmare i lavoratori secondo le proprie esigenze specifiche. Si migliora così l’efficienza e la produttività.
Peraltro, gli apprendisti, una volta formati, tendono a essere più fedeli all’azienda, e si riducono così i costi del turnover del personale. Inoltre, la presenza di personale qualificato e formato internamente può migliorare la competitività dell’azienda sul mercato a prescindere dal settore di riferimento.
Abbiamo visto come il contratto di apprendistato rappresenta una vera soluzione vantaggiosa sia per i giovani che per le aziende. Permette di combinare la formazione professionale con l’esperienza lavorativa. Facilita, infatti, l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e offre alle aziende l’opportunità di formare personale qualificato secondo le proprie esigenze specifiche.
D’altra parte, grazie alle agevolazioni fiscali e contributive, i datori di lavoro possono beneficiare di significativi risparmi economici durante tutto il periodo di apprendistato e oltre.
Ecco perché è utile considerare l’opzione dell’apprendistato. Investire nei giovani talenti migliorerà la tua azienda nel lungo termine e, contemporaneamente, contribuirà a creare un futuro più solido e competente per il tuo settore.