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Quanto costa assumere un dipendente?

Conoscere le spese associate all’assunzione di personale è utile sia per pianificare con precisione il budget aziendale sia per gestire al meglio le future strategie di sviluppo. Ma quanto costa assumere un dipendente in Italia?

In questo articolo esamineremo più da vicino le spese dirette e indirette, non solo per i dipendenti assunti a tempo indeterminato ma anche per chi ha un contratto di 10 giorni. Inoltre, offriremo strumenti concreti e consigli pratici per aiutarvi a rendere il processo di assunzione efficiente ed economico. Daremo informazioni dettagliate su come affrontare con sicurezza questa fase, in modo da poter prendere decisioni informate e strategicamente vantaggiose per la vostra azienda.

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Fattori che influenzano il costo di assunzione per il datore di lavoro

Nella gestione di un’azienda, l’assunzione di un nuovo collaboratore rappresenta un passaggio cardine. Dopotutto, il vero motore di ogni business sono le persone. Tuttavia, non tutti i dipendenti hanno lo stesso costo, e diversi fattori entrano in gioco nel determinare la spesa necessaria per un’assunzione.

Uno dei principali elementi da considerare è il tipo di contratto da stipulare. Che si tratti di un impegno a tempo indeterminato, determinato o part-time, ciascuna tipologia contrattuale comporta una diversa struttura di costi. Ad esempio, un contratto a tempo indeterminato potrebbe sembrare oneroso all’inizio, ma offre stabilità e potrebbe ridurre i costi di turnover a lungo termine.

Un altro aspetto fondamentale riguarda il settore di attività e la posizione lavorativa per cui si effettua l’assunzione. Alcuni settori richiedono competenze specializzate e un’alta formazione professionale, fattori che inevitabilmente incrementano il costo dell’assunzione.

Allo stesso modo, non tutte le posizioni lavorative hanno lo stesso valore economico. Una posizione dirigenziale avrà di certo un costo superiore rispetto a un ruolo junior, così come un’assunzione in certi dipartimenti, come quelli tecnici o di sviluppo, potrebbe comportare costi superiori a causa delle specifiche competenze richieste.

Costi diretti legati all’assunzione di personale

Quando si parla di assunzione, esistono una serie di elementi da considerare. Ecco alcuni esempi di costi diretti dell’assunzione:

  • Retribuzione. È la base dell’accordo lavorativo, il compenso per il tempo che il dipendente investe nell’azienda. Oltre alla retribuzione base, bisogna tener conto anche di eventuali straordinari o delle indennità. Inoltre, ogni figura professionale ha un suo valore di mercato, che varia in base a competenze, esperienza, e non ultima, la contrattazione sindacale.
  • Contributi previdenziali e assicurativi. Il datore di lavoro deve versare i contributi previdenziali e assicurativi all’INPS e all’INAIL. Questi contributi sono calcolati in base alla retribuzione del dipendente e coprono prestazioni come la pensione, la malattia e l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
  • TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Spesso sottovalutato nel computo dei costi di assunzione, ma rappresenta effettivamente una spesa corposa per l’azienda. Infatti, l’azienda deve accantonare una somma di denaro per il TFR, che è l’indennità che il dipendente riceverà alla fine del rapporto di lavoro.
  • Imposte. Assumere un dipendente comporta un aumento del volume d’affari e quindi dell’imponibile. Queste variano in base al tipo di attività o impresa, o anche a livello locale, regionale e nazionale.

Spese indirette dell’assunzione

Mentre i costi diretti come la retribuzione e i contributi sono facilmente quantificabili, le spese indirette dell’assunzione rappresentano un capitolo più sfuggente, ma altrettanto importante e da tenere in considerazione. Di seguito sono elencati alcuni dei costi indiretti dell’assunzione:

  • Formazione e sviluppo. Oltre ai costi relativi all’onboarding si devono considerare i corsi di formazione, workshop e programmi di mentorship. L’azienda può dover investire nella formazione e nello sviluppo dei dipendenti per migliorare le loro competenze e adattarle alle esigenze dell’azienda. Questi sono degli investimenti a lungo termine in termini di produttività e soddisfazione dei dipendenti.
  • Benefit e incentivi. Nel tentativo di attrarre e trattenere i migliori talenti, molti datori di lavoro offrono benefit e incentivi, che costituiscono una voce di spesa significativa. Questi possono includere l’auto aziendale, bonus di tipo finanziario, o anche attività legate allo sport e al tempo libero.
  • Costi di gestione. I costi di gestione sono un altro elemento spesso sottovalutato. Questi comprendono le spese amministrative, legali e contabili, nonché gli stipendi del personale HR dedicato all’assunzione e alla gestione dei dipendenti.
  • Attrezzature e strumenti. Le spese per le attrezzature possono variare in base alla mansione che il dipendente neoassunto andrà a ricoprire. Dall’hardware come computer e telefoni, ai software specializzati, questi costi possono accumularsi rapidamente e devono essere attentamente pianificati.
  • Costi di licenziamento. Se le cose non vanno come previsto, terminare un contratto di lavoro può comportare spese legali, indennità e costi di riassunzione che possono gravare pesantemente sul bilancio aziendale.

Caso Particolare: Quanto costa assumere un dipendente per 10 giorni?

Il costo di assumere un dipendente per 10 giorni dipende da diversi fattori, come la retribuzione oraria, l’inquadramento, la regione di residenza e le agevolazioni fiscali. Tuttavia, possiamo fare una stima approssimativa basata sui dati disponibili.

In linea di massima, il costo di un dipendente dipende dalla retribuzione lorda mensile, che può variare a seconda dell’inquadramento e della regione di residenza.

Ad esempio, consideriamo un dipendente che viene assunto con un contratto di terzo livello commercio. Lo stipendio lordo mensile di un lavoratore full time con questa tipologia di contratto è di 1.829 euro.

Bisogna tener conto che il nostro dipendente lavora unicamente 10 giorni al mese, con otto ore ciascuno, quindi 80 ore. Per calcolare la paga oraria nel CCNL commercio si divide l’importo mensile lordo per il divisore orario commercio 168.

1.829 / 168 = 10,89 euro

Il dipendente quindi lavorando 80 ore al mese guadagnerà: 80 × 10,89 = 871,2 euro 

Tuttavia, oltre la retribuzione lorda mensile di 871,2 euro al datore di lavoro spettano contributi Inps, premi Inail, il Tfr maturato, quello che si matura per la tredicesima e anche ferie e permessi. Inoltre, esistono agevolazioni fiscali che possono ridurre i costi per l’azienda.

Oltretutto, per un dipendente che lavora unicamente dieci giorni al mese sia effettivamente applicabile un contratto a tempo indeterminato o determinato, o sia, invece, preferibile per l’azienda applicare un contratto a chiamata, se è possibile applicarlo.

Agevolazioni fiscali per le aziende che assumono dipendenti

Esistono diverse agevolazioni fiscali per le aziende che assumono dipendenti. Ecco un elenco delle principali agevolazioni attualmente in vigore:

  • Bonus assunzioni donne. È un’agevolazione per i datori di lavoro che assumono donne disoccupate di lunga durata. Il bonus consiste nella decontribuzione del 100% dei contributi previdenziali e assistenziali per le assunzioni a tempo indeterminato o determinato di lavoratrici prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. Tuttavia, se queste donne risiedono in aree svantaggiate, il periodo senza lavoro regolare richiesto si riduce a 6 mesi.
  • Agevolazione contributiva per il Sud. È uno sconto sui contributi pensionistici del 30%, concesso alle imprese meridionali.
  • Bonus assunzioni over 50. Consiste in un’agevolazione per i datori di lavoro che assumono lavoratori over 50 disoccupati da più di 12 mesi. Si può applicare un contratto a tempo determinato o un contratto a tempo indeterminato.
  • Sgravio contributivo per l’assunzione di soggetti detenuti. Questa agevolazione prevede in uno sgravio contributivo del 95% per l’assunzione sia a termine che a tempo indeterminato di soggetti detenuti, oltre a un credito fiscale per 18 mesi.

Passi da seguire per assumere un dipendente in modo legale ed efficiente

Come abbiamo già potuto vedere, l’assunzione di un nuovo dipendente è un processo che va ben oltre la semplice firma di un contratto. È un percorso intriso di responsabilità legali e opportunità di ottimizzazione che, se gestito con perizia, può portare a un rapporto lavorativo fruttuoso per entrambe le parti.

Ecco come procedere per assumere un dipendente:

  • Selezione dei candidati. Il primo passo è selezionare i candidati che abbiano i requisiti richiesti per la posizione lavorativa.
  • Creazione del contratto di lavoro. Il datore di lavoro deve redigere il contratto di lavoro. Il contratto deve definire i doveri e gli obblighi di entrambe le parti, nonché la durata del rapporto di lavoro. Esistono quattro tipi principali di contratti: a tempo indeterminato, a tempo determinato, a progetto e di apprendistato.
  • Comunicazione obbligatoria. Il datore di lavoro deve inoltrare il modello UniLav telematicamente con il Servizio Comunicazioni Obbligatorie Online del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per segnalare il nuovo rapporto di lavoro.

Questi passaggi, pur essendo fondamentali, possono cambiare in base alla tipologia di contratto applicato, alla durata e alla mansione che il lavoratore andrà a svolgere.

L’assunzione di un dipendente comporta una serie di costi, alcuni diretti e altri indiretti. Una visione complessiva dei costi associati all’assunzione può facilitare scelte ottimali riguardo la tipologia contrattuale, i profili professionali e i metodi per ridurre i costi delle risorse umane. Inoltre, approfittare delle agevolazioni fiscali può contribuire a rendere più vantaggiose le nuove assunzioni, incentivandone l’implementazione nel contesto aziendale. Infine, è essenziale seguire le normative vigenti per garantire la conformità legale del rapporto di lavoro e l’efficienza nel processo di assunzione, onde evitare sanzioni e migliorare la stabilità lavorativa dell’azienda.

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